Meta presenta un nuovo sistema che prende il nome di Make a Video e ci consente di creare dei video partendo da delle semplici frasi affidate all’AI, che le elabora e crea dei brevi video.
AI generativi
Il tutto parte da una sfida tecnologica sugli AI generativi, ovvero un nuovo modello di intelligenza artificiale detto large language model.
Questo tipo di intelligenza artificiale è in grado di “creare” qualcosa, fino ad ora solamente parole e immagini, ora anche video. Il tutto partendo da un input dato dall’utente.
In realtà questo settore sta diventando molto affollato, in quanto il servizio offerto da Meta non è l’unico in circolazione. È però, forse, l’unico ad offrire video di alta qualità utilizzabili a livello professionale, per il momento.
L’AI generativo è in grado di apprendere e capire come è fatto il mondo, associando i dati di testo alle immagini e ai video, ed è in grado di capire come si muove il mondo, analizzando filmati.
Video creati dall’AI: l’annuncio di Meta
Mark Zuckerberg ha postato dei video creati dall’AI e ha scritto: “I video sono stati generati da un sistemati di intelligenza artificiale creato dal nostro team di Meta”. Così il CEO di Meta ha annunciato l’arrivo di Make a Video.
Successivamente Meta ha presentato ufficialmente il servizio: “Nell’ambito del nostro costante impegno per una scienza accessibile a tutti, stiamo condividendo i dettagli in un paper e abbiamo in programma di realizzare un’esperienza dimostrativa”.
Meta, ribadisce, infatti, che seguono il modello della scienza aperta, per condividere i risultati raggiunti con il maggior numero possibile di persone e rendere il progresso accessibile a tutti. Nonostante ciò, è innegabile che in questo settore stia nascendo una forte competizione.
Creare un video non è come creare un’immagine. Lo ribadisce Meta, che afferma come i risultati raggiunti siano sorprendenti e più che soddisfacenti.
Da Make a Scene a Make a Video
Meta aveva già presentato, diversi mesi fa, un altro servizio dell’AI generativo: Make a Scene, il quale creava un’immagine partendo da una parola chiave o una breve sentenza.
Make a Scene è in grado di creare illustrazioni fotorealistiche e artistiche, partendo da parole, frasi o disegni fatti a mano.
I prodotti Meta, tuttavia, non sono ancora commerciali, mentre quelli di altri competitor sì. Forse, l’azienda non sta puntando sulla commercializzazione, visto che sta invece progredendo in fatto di qualità.
Gli altri competitor
Quella dei video è una novità firmata Meta. Gli altri competitor sono rimasti ancora fermi alle immagini, anche se alcuni prodotti sono già stati commercializzati.
È il caso di Dall-E, al quale si accede tramite un abbonamento mensile e con il quale è possibile creare centinaia di immagini partendo da un testo.
Con il supporto di Microsoft c’è, invece, Open I, che offre lo stesso servizio di Make a Scene. Google ha presentato Imagine, ma ancora non ha fornito molti dettagli a riguardo.
Nvidia si affaccia sul mercato con due AI generativi: Crayion e GuaGan. Infine, c’è un prodotto Open Source chiamato Stable Diffusions.
Le diverse aziende stanno competendo per aumentare la qualità e l’affidabilità dei prodotti. Il modello che segue Meta della scienza aperta è molto utile per migliorare, ma non per competere. Esso, infatti, consente all’AI di correggersi, attingendo a tantissime immagini con le didascalie corrette.
Tutti prestano comunque attenzione a non far diffondere, dalle proprie AI, materiale pericoloso o disinformante. Recentemente, ad esempio, c’è stata molta preoccupazione attorno a del materiale diffuso da Stable Diffusions.