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Oggi vogliamo riportarvi una notizia Ansa che parla di Cyber campagne che incentivano il business della guerra. Nello scorso anno sono stati infatti registrati milioni di attacchi telematici volti ad aumentare le tensioni geopolitiche e a scatenare l’opinione pubblica dei vari paesi contro Russia e Ucraina. Ecco qua la notizia.
13 milioni di attacchi telematici
13 milioni. Questo è il numero registrato nel 2022 dalla struttura specializzata in Cyber sicurezza della polizia postale e delle comunicazioni italiana relativamente agli attacchi telematici con allert a tema armi e guerra.
Per l’esattezza c’è stato un aumento del 78% rispetto al 2021. Un aumento dovuto allo scoppio della guerra Russia-Ucraina che però mette in luce come le cyber campagne siano lo strumento perfetto per incentivare il business della guerra.
Se non sapete di che cosa stiamo parlando ve lo spieghiamo subito in poche parole. In pratica si tratta di campagne a livello internazionale contro quelle che sono le aziende e i sistemi finanziari che lavorano nel mondo della guerra. Infrastrutture critiche che si schierano da una parte o dall’altra quando c’è un conflitto mondiale in corso.
Nello specifico la guerra in Ucraina ha portato con sé significativi cambiamenti in materia di sicurezza cibernetica. Proprio durante lo scorso anno che è aumentato a dismisura il numero dei messaggi di phishing, il numero dei malware in posta elettronica e di disinformazione.
Cnaipic e il conflitto russo-ucraino
Cnaipic è la struttura specializzata di cui vi parlavamo prima. Sono stati loro che hanno scoperto il numero esatto degli allert diramati nel 2022 relativamente al conflitto russo-ucraino.
Una ricerca fortemente voluta dallo Stato italiano per dimostrare come la sicurezza cibernetica sia sotto attacco e poco seguita e controllata. Tornando un attimo a parlare di numeri, gli allert a tema guerra e armi diramati durante lo scorso anno sono stati 113.226.
Questo ha dimostrato un aumento degli allert del 2% rispetto al 2021 e ha messo sul tavolo la capacità strategica di queste tecniche di social engineering. Non solo. Quello che si è capito è che spesso le persone si fidano troppo delle informazioni che trovano online soprattutto se si tratta di attualità.
Cyber campagne che fanno riflettere
Dopo l’uscita dei dati di questa ricerca il servizio di polizia postale italiano ha deciso di implementare l’attività informativa e di monitoraggio relativamente alle Cyber campagne guerrafondaie.
Sono state infatti create delle vere proprie campagne pubblicitarie contro queste attività illecite anche nel dark web in modo da attivare canali di interlocuzione con i più grandi sistemi di polizia e monitoraggio internazionali.
La cosa che ha suscitato maggior paura nel sistema sono stati gli attacchi di tipo ATP, ovvero Advanced Persistent Threat. Si tratta di Cyber campagne condotte da quelli che vengono definiti “attori ostili” che sfruttano le vulnerabilità dei computer e dei sistemi informatici a scopo di danneggiarli o di ricavare da essi dati importanti.
Cyber spionaggio
Parliamo ora di Cyber spionaggio. Nello specifico vediamo lo spionaggio tramite piattaforme social. Perché vogliamo citarlo in questo nostro articolo? Perché è bene essere informati.
I social sono sempre più spesso veicolo di disinformazione. Dietro c’è sempre qualcuno che si approfitta delle menti di alcuni per infondere pensieri negativi. Spesso i criminali e i terroristi li usano per reclutare.
Per questo motivo, esistono le industrie di sorveglianza a pagamento. Cosa fanno? Utilizzano degli spyware per controllare l’operato di questi criminali. Purtroppo sempre più spesso vengono utilizzati anche per controllare attivisti, giornalisti e oppositori politici.
In pratica, vanno dal miglior offerente. Più soldi vengono offerti loro e più queste imprese raccolgono e divulgano informazioni e dati volti a manipolare e compromettere identità e dispositivi. Come proteggersi? Questa è un’altra storia, che magari potremmo affrontare un nuovo articolo.