Bambini verdi: la strana storia di Woolpit

I bambini verdi di Woolpit: leggenda o realtà?

Alieni, essere di altre dimensioni, spiritelli, metafore o semplicemente bambini affetti da una malattia rara? La storia dei bambini verdi di Woolpit ad oggi è considerata una leggenda medievale, ma alcuni documenti dell’epoca la trattano come un avvenimento realmente accaduto.

Sono davvero arrivati due bambini verdi nelle campagne orientali dell’Inghilterra? Nessun altro registro storico menziona apertamente un accadimento del genere, perché?

La storia dei bambini verdi di Woolpit

A cavallo tra il 1100 e il 1200, Woolpit è un piccolo villaggio che si trova nella contea di Suffolk, Inghilterra, ad est di Cambridg. Il racconto vuole che nel bel mezzo della mietitura, dei contadini trovarono due bambini rimasti bloccati in una buca, usata come trappola per i lupi. Questi bambini, fratello e sorella, ad un primo impatto sembravano normali, ma c’erano dei dettagli che non tornavano. I loro vestiti erano di strana fattura, nessuno dei due parlava una parola di inglese e la loro pelle era completamente verde.

Alcuni racconti parlano di un bagliore prima dell’apparizione dei due bambini.

I due bambini vennero portati al cospetto del proprietario terriero del villaggio e qui ricevettero le prime cure. Inizialmente sembrava che i piccoli mangiassero solamente fagioli verdi, abituandosi solo in un secondo momento al restante cibo. Da qui la storia si fa un po’ più confusa: pare che il fratello più piccolo sia morto dopo poco, mentre la sorella avrebbe imparato l’inglese, adattandosi alla nuova vita.

Le documentazioni storiche dei bambini verdi di Woolpit

La prima documentazione scritta riguardo i bambini verdi di Woolpit è una cronaca del XII secolo. Le “Chronicles of the Abbey of Coggeshall” sono state scritte dal cronista inglese, nonché abate proprio dell’Abbazia di Coggeshall, Ralph di Coggeshall.

Queste Cronache coprono la storia dell’Inghilterra a partire dall’arrivo degli anglosassoni sino alla fine del XII secolo. Tra i vari eventi, viene descritto anche il ritrovamento, a Woolpit, di due bambini “di colore verde come l’erba” e “non capaci di parlare alcuna lingua diversa da una straniera”.

La sorella era la maggiore, il fratellino invece era davvero piccolo.

Purtroppo le cronache non ci danno maggiori informazioni riguardo l’origine o il destino di questi bambini. Diverse fonti medievali successive si limitano a menzionale l’accaduto ma non aggiungono dettagli. La storia per intero si è tramandata principalmente oralmente, come un qualsiasi racconto del tempo.

Visitatori di un altro mondo…

Il vero dubbio nella vicenda non è se i fratelli siano arrivati o meno nel villaggio ma sulla veridicità del loro colore particolare. Due sono le teorie principali, in totale opposizione tra loro.

Il primo scenario è che i bambini non fossero davvero verdi, ma che avessero un colorito diverso da quello degli abitanti del luogo. Alcuni hanno suggerito che i bambini potrebbero essere stati immigrati o prigionieri di guerra, il che avrebbe spiegato una cute pigmentata fino al nero.

Questa caratteristica, insieme all’incapacità di parlare correntemente inglese, potrebbe essersi mescolata alle antiche credenze su spiriti e fate. Nel Medioevo si credeva comunemente, infatti, che le fate potessero rapire i bambini dalle culle e nasconderli nelle loro dimore sotterranee. Ma si tratta davvero di un episodio sui changeling o si può parlare di un’altra dimensione?

O bambini affetti da una malattia rara?

L’idea che i bambini potessero essere davvero verdi però non è così assurda, nemmeno su questo piano dimensionale. Esistono malattie della pelle in grado di dare un colorito verde permanente, come ad esempio la porfiria cutanea tarda (PCT). La PCT è una malattia rara del metabolismo dell’emoglobina che tra i sintomi meno diffusi ma più distintivi ha proprio la colorazione verde della pelle, data dall’accumulo di porfirina. Per questo motivo la malattia viene chiamata anche “porfiria verde”.

L’ipotesi di una malattia potrebbe spiegare anche perché non ci sono cenni di storie simili.

L’emocromatosi, poi, è una malattia genetica che può causare l’accumulo di ferro nei tessuti del corpo, tra cui la pelle. Il ferro in eccesso può causare una colorazione verde-bronzea della cute. L’anemia ipocromica, poi, storicamente era conosciuta come clorosi o malattia verde, proprio per la sfumatura tipica che provoca. Ma ci sono anche la bilirubinemia, la dermatite esfoliativa e la psoriasi che hanno tra i sintomi più rari la pigmentazione giallo-verdastra.

Si tratta però di malattie estremamente rare, con sintomi davvero molto specifici e, ovviamente, non abbiamo delle documentazioni storiche che questi bambini soffrissero di una o più condizioni simili.

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