Avete mai sentito parlare di block chain? E di smart contract? Se siete nel campo delle imprese legali e della contrattualistica forse si. Oggi affrontiamo insieme il tema andando a vedere non sono di cosa si tratta nello specifico, ma anche quali sono gli obiettivi e i benefici di queste due tecnologie applicate al mondo dell’impresa e della legalità.
Cos’è la block chain?
Iniziamo col parlare della block chain in modo da poter inquadrare bene il mondo dei cosiddetti “contratti intelligenti” che per alcuni sono la risposta alla domanda di automazione sicura in termini di affidabilità e precisione per la stipula di accordi nel settore commerciale.
Il termine muta con il mutare del contesto in cui la tecnologia in analisi viene impiegata. Diciamo che la block chain in generale può essere definita come “catena di blocchi” ed è una tecnologia che sfrutta caratteristiche specifiche di una rete informatica di nodi.
Questa rete ha la funzione di consentire la gestione e l’aggiornamento in maniera univoca e sicura di un registro contenente dati e informazioni in maniera trasparente e distribuita. Un esempio sono le transazioni che possono essere distribuite senza necessità di controllo o verifica da parte di un’entità centrale.
Distributed Ledger Technology
La tecnologia block chain è inclusa in una tecnologia più ampia denominata Distributed Ledger Technology. Tale “famiglia di rete” racchiude in sé i sistemi che si basano su un registro distribuito. Tale registro può essere letto, gestito e modificato da più nodi di una stessa rete.
A validare le modifiche non c’è un ente centrale, ma un “percorso di consenso”. Cosa vuol dire? Che il sistema di codici crittografati che non permettono poi ai singoli nodi di rete di eliminare o modificare i dati inseriti nella rete e poi memorizzati da un blocco di catena.
In quest’ottica possiamo dire che la block chain è come un network digitale al cui interno i nodi scambiano valori e informazioni firmate anche senza la fiducia di un ente esterno. Tutto si fonda su un sistema di algoritmi e regole di crittografia che consente di prevenire al consenso e rende l’attivazione di contratti e/o il rilascio di transazioni sicuro e più veloce.
I 5 pilastri della tecnologia block chain
Vediamo ora i 5 pilastri della tecnologia block chain. Il primo è la decentralizzazione, il secondo la trasparenza, il terzo la sicurezza, il quarto l’immutabilità e il quinto il consenso.
Questi pilastri hanno permesso a questa nuova tecnologia avanzata di introdurre un nuovo paradigma tale che il concetto di fiducia ora è stato declinato anche al digitale. Ne consegue che questo tipo di tecnologia da anche garanzia di trust, fiducia, affidabilità e sicurezza.
Grazie a queste sue caratteristiche, la block chain può contenere e conservare ogni tipo di dato, bene o valore digitale. In questo contesto vanno ad inserirsi gli smart contract.
Block chain e smart contract
In virtù di ciò che abbiamo appena descritto, gli smart contract vanno ad assolvere la loro funzione principale: il verificarsi di condizioni predeterminate, in cui la block chain diventa il certificatore delle operazioni prescritte dal contratto.
Ma cosa sono gli smart contract? Letteralmente sono “contratti intelligenti”, ovvero accordi tra una o due parti che includono clausole codificata in linguaggio informatico. Possono essere software o protocolli informatici nati con lo scopo di concludere rapporti di natura contrattuale.
L’obiettivo degli smart contract è conferire autonomia di esecuzione ai termini programmati al verificarsi di alcune specifiche condizioni definite ex ante.
Smart contract: strumenti di negoziazione
In pratica, gli smart contract non sono altro che strumenti utilizzati per la negoziazione di transazioni o accordi tra una o più parti. Nonostante questo non possono però essere inclusi nei contratti giuridici.
Questo perché presentano delle peculiarità tecniche e tecnologiche che non permettono loro di essere dei semplici contratti visti in versione informatizzata o digitalizzata. Di fatto, sono sintetizzabili in uno schema di funzioni definito “if/then” e possono essere incorporati in software specifici o in protocolli informatici che possono essere eseguiti solo per ciò che viene predisposto prima dalle parti.
Sono più che altro uno strumento nelle mani della block chain che da esecuzione ad una volontà delle parti che si accordano, piuttosto che un documento vero e proprio.