Molto spesso si sente parlare di guida autonoma e di automobili del futuro che presto si guideranno da sole dandoci la possibilità di fare altre cose in tragitti sia lunghi che brevi. Si tratta di un nuovo modello di tecnologia connessa che ancora ci è difficile da immaginare, ma che a breve potrebbe essere realtà. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere in questo articolo.
Guida autonoma: una realtà tecnologica
Lo abbiamo detto: difficile da immaginare, ma presto realtà alla portata di tutti. La guida autonoma ci darà la possibilità di metterci alla guida di mezzi di trasporto che imposteranno il percorso più breve e ci faranno risparmiare tempo ed energie.
Non solo. L’obiettivo principale è quello di evitare incidenti dovuti al clima o al traffico. Come sarà possibile? Con automobili intelligenti e iper connesse che calcoleranno in tempo reale il tragitto migliore, comunicando anche con gli altri veicoli smart sulla strada.
Pensate sia fantascienza? Beh, forse vedremo tutto questo entro la fine del 2030 e forse in poco tempo la guida autonoma sostituirà la guida tradizionale.
Lo studio SocAIty
Nel 2021 lo studio SocAIty ha esaminato la dimensione sociale complessiva di questo nuovo schema di guida. L’iniziativa, nata dal gruppo Audi, ha voluto mettere in luce i nodi etici, legali ma anche politici del mettere in commercio la guida autonoma.
Alla fine quello che si è capito è che dopo l’elettromobilità l’automobile che si guida da sola sarà il prossimo cambiamento radicale che ci porterà a veicoli intelligenti di cui l’essere umano non potrà più fare a meno.
Si tratta di un nuovo tipo di tecnologia che rappresenta la chiave per rendere il traffico più sicuro e la mobilità 3 volte più confortevole ed inclusiva (tutti potranno guidare un veicolo che si guida da solo, anche chi ha disabilità).
Come funziona la guida autonoma
Gli obiettivi del progetto li abbiamo detti. Adesso vediamo come funzionerà la guida autonoma dei veicoli del futuro. Tutto verterà su software e sistemi che andranno a creare un rapporto di fiducia tra uomo e macchina.
In pratica, all’interno del comparto elettronico di queste automobili ci sarà un sistema computerizzato volto ad evitare che l’automobile vada ad incorrere in incidenti. Il sistema ha un GPS integrato di nuova generazione che vede tutto: cambiamenti climatici, lavori in corso e altri incidenti già accaduti.
Appena si accende il quadro, l’auto capisce da dove passare per arrivare prima alla destinazione richiesta. Non solo. Nell’ottica della micromobilità nei centri urbani, queste automobili sapranno già dove parcheggiare (e lo faranno da sole) ancora prima di partire, se si entra in centri storici, zone ZTL o zone a traffico limitato.
Trovare un punto d’incontro…
Il progetto è ancora aperto e come abbiamo detto lo studio svolto punta a creare questo tipo di veicoli con guida autonoma entro il 2030. Quello su cui si sta lavorando in questo momento è trovare un punto d’incontro tra la realtà attuale della società di adesso e quella del futuro.
Che impatto avrà infatti imporre sul mercato questo tipo di automobili? L’obiettivo è che quante più persone le acquistino affinché possano dialogare tra di loro. Quanti saranno però gli utenti che effettivamente decideranno di fare il salto? All’inizio, come si integreranno questi veicoli di nuova generazione con quelli di vecchia generazione?
A queste e a molte altre domande stanno cercando di rispondere gli esperti del settore coinvolti in questo processo di progresso tecnologico del mondo dell’automobile. L’intelligenza Artificiale sarà in grado di interpretare la guida a volta un po’ irrazionale dell’essere umano. Lo scopriremo presto.