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Google Passkey ci aiuta a dire addio alle lunghe, complicate, impossibili da ricordare password! Tutti i servizi Google saranno protetti e raggiungibili in modo molto più semplice dall’utente, attraverso sistemi di identificazione biometrici. Scopriamo insieme cos’è e come funziona.
Le password sono obsolete?
Vi ricordate quando le password erano codici numerici semplici e facili da ricordare (es: 1234). Oggi le applicazioni e i servizi digitali ci richiedono password sempre più complesse e impossibili da ricordare, con codici alfanumerici, maiuscole, minuscole, caratteri speciali.
Ciò serve a tutelare l’utente e a proteggere la sua privacy e i suoi dati online, ma la verità è che questi codici sono impossibili da ricordare per la maggior parte degli utenti.
È già da tempo che i big dell’hi-tech che sostengono che questo metodo di protezione è obsoleto. Ed è per questo che sono nati i sistemi di identificazione biometrici, quali impronta digitale o riconoscimento facciale. Tuttavia, questi sistemi non sono disponibili per tutti i servizi digitali. Non ancora.
Una prima proposta che ci permetterebbe per sempre di abbandonare le ormai vecchie ed obsolete password arriva da Big G, il quale presenta Google Passkey.
Cos’è Google Passkey
Google Passkey è un sistema di autenticazione disponibile per tutti e in modo gratuito. Lo può utilizzare chiunque disponga di un account Google e lo si può usare da qualsiasi dispositivo, sia mobile che fisso.
Una volta creata la vostra chiave di accesso la potrete utilizzare in tutto l’ecosistema Google e da quel momento in poi non vi verrà chiesta più nessuna password. Non solo, Google non vi chiederà più nemmeno la verifica in due passaggi.
“Le passkey ti permettono di accedere in sicurezza al tuo account Google usando la tua impronta, il tuo volto, il blocco schermo o il token di sicurezza hardware”.
Su quali device funziona Google Passkey
Tutti gli utenti che posseggono un account Google possono utilizzare le Google Passkey su la maggior parte dei device, mobili o fissi.
Nello specifico i device compatibili sono:
- Pc (fissi o portatili) con Windows 10 o successivi o con macOS Ventura o successivi.
- Smartphone e tablet con Android 9 o successivi o con iOS 16 o successivi.
- Le chiavi di sicurezza hardware compatibili con il protocollo FIDO2.
- I browser compatibili sono: Chrome versione I09 o successive, Safari versione 16 o successive, Edge versione I09 o successive.
Come funziona
Attivare Google Passkey è facile e veloce, basta seguire i passaggi riportati sul proprio account Google. Bisogna accedere con le proprie credenziali Google. Dopodiché per gli utenti Android il passaggio sarà automatico, basterà cliccare su “usa passkey”. Coloro che si collegano da altri dispositivi dovranno cliccare su “crea passkey”.
I sistemi di autenticazione utilizzati sono l’impronta digitale, il riconoscimento facciale o il Pin. Il sistema di autenticazione è un token utilizzato da Google per aprire le porte dell’account e l’accesso a tutti i servizi di Big G.
Ogni dispositivo ha un suo token, ciò vuol dire che la passkey dovrà essere impostata dal dispositivo che si utilizza quotidianamente o da ogni dispositivo che si utilizza.
È comunque possibile accedere da un altro dispositivo una tantum. Per farlo basta cliccare su “usa una passkey da un altro dispositivo”. A quel punto dovremo inquadrare il codice dall’altro dispositivo.
Nel caso in cui smarriamo il dispositivo principale possiamo sempre cancellare tutti i dati inseriti e creare una nuova passkey.
I vantaggi di Google Passkey
I vantaggi vengono così descritti da Google: “La passkey è memorizzata all’interno del dispositivo e lì rimane. I dati biometrici non vengono condivisi con Google o con terzi in nessun caso: l’autenticazione sblocca la passkey solo in locale”.
Con questo sistema di sblocco si annullano i rischi di creare una chiave d’accesso troppo semplice o di sceglierne una molto sicura ma impossibile da ricordare.
“La creazione di una passkey oggi comporta vantaggi in termini di sicurezza in quanto ci consente di prestare maggiore attenzione agli accessi che ricadono sulle password”.