Ormai la trasformazione digitale è arrivata all’industria da tempo. I vantaggi dell’automazione digitale nel lavoro industriale sono molti, ma ci sono alcuni errori da non fare, uno tra tutto delegare tutto (o niente) ai sistemi di automazione 2.0 e successivi nel processo produttivo. Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando, continuate a leggere il nostro articolo di oggi.
Automazione digitale per l’industria: che ruolo all’uomo?
Iniziamo col dire che da quando la tecnologia è entrata a pieno a far parte del mondo industriale il ruolo dell’uomo all’interno dell’industria si è evoluto insieme alle nuove tecnologie. In particolare, nel momento in cui sono entrati in gioco i sistemi di automazione digitale è nato il rapporto tra intelligenza artificiale ed etica.
In pratica la tecnologia offre tantissimi vantaggi all’industria perché fa risparmiare tempo e fa produrre di più massimizzando i costi. D’altro canto però l’uomo si è visto mettere da parte come forza lavoro. Questo a creato enormi problemi di stampo psicologico, etico e sociale.
Oggi stiamo prendendo parte ad un vero e proprio aumento esponenziale della conoscenza e del potenziale regalatoci dal mondo digitale, tanto che i sistemi di automazione all’interno dell’industria sono oggi indispensabili.
Cooperazione uomo-macchina
Il processo di crescita e cambiamento avvenuto con l’avvento della tecnologia e del digitale nel mondo dell’industria con il tempo ha creato un rapporto di cooperazione uomo-macchina.
In maniera molto veloce e naturale, l’uomo non è rimasto a guardare le macchine che svolgevano il lavoro al posto suo, ma ha cercato un modo per non rimanere nell’ombra e continuare a sentirsi utile ed indispensabile al lavoro.
Come? Elaborando lui stesso i software di gestione delle macchine. Non solo. Il livello di connettività delle macchine è sempre gestito dall’uomo che ha creato strategie volte all’automazione digitale dell’industria che seguano passo passo la trasformazione digitale in atto.
Cosa è cambiato con l’automazione digitale?
Vediamo ora cosa è cambiato nel mondo dell’industria con l’introduzione dell’automazione digitale. In primis la potenza e la capacità di resa di una macchina. Grazie all’energia di calcolo dei microprocessori, oggi le macchine possono addirittura interagire tra di loro attraverso applicazioni di intelligenza artificiale.
Grazie a cambiamenti come questo i processi industriali stanno correndo al punto che non si riesce a piazzare tutto quello che si produce. Non solo. Anche la gestione del tempo si è diversificata perché si riesce a svolgere un compito nella metà della metà del tempo.
Ad ogni modo ci sono comunque alcune azioni che dovrebbero essere evitate affinché si realizzi un vero e proprio equilibrio tra produzione e vendita del prodotto. Nel prossimo paragrafo vediamo insieme quali sono queste azioni.
Errori da non fare…
Nel percorso di trasformazione digitale dell’industria, le aziende compiono ancora alcuni errori banali che purtroppo non permettono di rendere l’automazione digitale realmente produttiva.
Infatti, spesso si compie l’errore di non delegare alla macchina un lavoro per il quale è stata creata e programmata (oppure si delega sempre troppo ai sistemi automatizzati senza lasciare che una risorsa umana li controlli).
Altro errore è concentrarsi troppo sulla tecnologia anziché sulle persone. Il pubblico, il target deve sempre essere al centro dei pensieri dell’azienda, anche quando si parla di produzione. Questo perché i clienti possono dare un vero e proprio contributo su come migliorare il processo produttivo.
La loro opinione è importantissima. Creare fabbriche in grado di produrre miliardi di pezzi di un prodotto che non piace a nessuno è un rischio e anche un vero e proprio spreco. Affinché le macchine possano con la loro automazione digitale lavorare per il cliente, il cliente deve essere la persona a cui chiedere in che termini si aspetta che la macchina lavori al suo prodotto.