Avete mai sentito parlare di nanotubi di grafene? Sembrano essere la scelta migliore per tutto ciò che riguarda l’approvvigionamento energetico. Si tratta di strumenti utili per soddisfare le esigenze del settore elettrico ed elettronico. In questo articolo scopriamo insieme che cosa sono e le loro potenzialità.
Nanotubi di grafene: cosa sono e a cosa servono
I nanotubi di grafene sono degli isolatori elettrici con infinite applicazioni e molteplici vantaggi. Possono essere utilizzati all’interno dei sistemi elettrici della propria casa o in quelli del settore industriale.
La loro caratteristica principale è che riescono ad accumulare cariche di elettricità statica sulla loro superficie evitando di causare danni ai componenti elettronici o esplosioni. Sono soluzioni antistatiche e distributive; sostanze chimiche che possono eliminare o mitigare problemi derivati dall’abbassamento di livello di resistivi ta dei materiali di lavoro.
Queste sostanze esistono sia in forma liquida che in forma solida e possono essere utilizzate sia sulla superficie dei prodotti che durante il processo di fabbricazione.
Stati di conduzione elettrica
Prima di vedere come funzionano i nanotubi di grafene facciamo una piccola parentesi e vediamo quali sono gli Stati di conduzione elettrica.
La conduzione elettrica si presenta con quattro distinti fenomeni di base. Questi fenomeni associati al materiale assumono caratteristiche ben definite. Il primo è lo Stato conduttivo, che si crea con materiali conduttivi che hanno una bassa resistenza elettrica. In questo caso le cariche scorrono verso il potenziale più basso, ovvero verso terra o verso un altro oggetto amatrice conduttiva.
Il secondo Stato è quello dissipativo, dove avviene un fluire delle cariche da terra verso il potenziale più basso. I materiali dissipativi conducono in maniera lenta e controllata l’energia rispetto ai materiali conduttivi.
Il terzo Stato è quello antistatico, dove i materiali inibiscono la carica triboelettrica. In pratica inibiscono l’accumulo di una carica elettrica dovuto allo strega amento al contatto con un materiale diverso.
Infine, c’è lo Stato isolante che caratterizza tutti quei materiali che impediscono il flusso di elettroni attraverso la loro superficie e il loro volume. Questi materiali hanno un’elevata resistenza elettrica e difficilmente possono essere messi a terra. Le cariche statiche rimangono su questi materiali per molto tempo prima di trovare la loro direzione.
La facile applicazione industriale dei nanotubi di grafene
Come abbiamo accennato nel nostro primo paragrafo l’utilizzo dei nanotubi di grafene e di facile applicazione soprattutto a livello industriale perché evita problematiche legate a eventuali esplosioni in fabbrica.
Per questo motivo c’è bisogno di introdurre nuove tecnologie a livello della gestione elettrica degli impianti all’interno delle quali siano presenti agenti antistatici con effetto permanente (i nanotubi sono tra questi).
Questi agenti permettono di beneficiare di alcune proprietà come la conduttività uniforme per rilasciare buone prestazioni di sicurezza, lunga durata dell’energia, ma anche fruibilità economica.
I nanotubi di grafene, nello specifico, permettono di esprimere un grande potenziale per gli agenti antistatici grazie alla loro capacità di funzionare a basso dosaggio. Questo perché il grafene, considerato il silicio dell’aria elettronica, è un vero e proprio conduttore trasparente e flessibile che produce energia per disparati settori, uno tra tutti le celle fotovoltaiche e le luci a LED.
In conclusione…
Concludendo, i nano tubi di grafene rappresentano solo una parte di quello che è il vasto potenziale dei polimeri utilizzati nel settore elettrico.
Il materiale con cui sono fatti – il grafene, appunto – si rivela una delle scelte migliori e più interessanti per l’approvvigionamento energetico di case e industrie, volto all’efficienza e alla salvaguardia dell’ambiente.