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Sicuramente questa è una delle recenti notizie provenienti dal mondo scientifico che più ha sconvolto l’opinione pubblica: sono stati creati degli embrioni umani sintetici. Scopriamo meglio insieme di cosa stiamo parlando e quali benefici potrebbe portare alla comunità scientifica e a tutta l’umanità.
Embrioni umani sintetici: è la prima volta
Un gruppo di scienziati del Regno Unito è riuscito a creare per la prima volta in assoluto degli embrioni umani sintetici a partire da cellule staminali. Si tratta, in realtà, di strutture molto simili a quelle che possono essere gli embrioni umani nelle sue prime fasi di sviluppo.
Gli embrioni sono stati creati a partire da cellule staminali, senza usare, quindi spermatozoi e cellule uovo. Ciò vuol dire che non si tratta di veri embrioni umani, ma di embrioni sintetici, che possono essere usati per diverse ricerche scientifiche e mediche.
Il motivo di questa ricerca? Capire il motivo del perché molte gravidanze falliscano, proprio nel primo periodo, e studiare alcune malattie genetiche.
Lo studio
Il risultato ottenuto dal team di ricercatori britannici lo si aspettava da diverso tempo. A darne l’annuncio è stata Magdalena Zernicka Goetz, embriologa dell’Università di Cambridge e del California Institute of Technology.
L’embriologa ha diretto il team di scienziati che sono riusciti a creare gli embrioni e, anche se lo studio non è ancora stato ufficialmente pubblicato, l’annuncio è stato dato pubblicamente lo scorso 14 giugno, durante l’annuale incontro dell’International Society for Stem Cell Research di Boston.
Embrioni umani sintetici: come sono fatti
I modelli creati sono ancora molto lontani da un vero embrione umano ed anche per questo non incorrono in problemi di natura etica. Si tratta di uno stato iniziale, ancora lontanissimo da un feto.
In ogni caso, gli embrioni umani sintetici non hanno le capacità di formare delle cellule celebrali o un cuore che batte. Sono composti, per lo più di cellule che formeranno la placenta, il sacco amniotico e di cellule precorritrici delle cellule uovo e degli spermatozoi.
Legalmente esiste un limite per far crescere gli embrioni umani in laboratorio ed è di 14 giorni. Gli scienziati dello studio in questione hanno lasciato crescere gli embrioni proprio 14 giorni, rientrando entro il limite previsto per legge.
Oltre questo limite gli embrioni vanno distrutti per ragioni etiche. Si tratta di un periodo di tempo che, se corrispondesse a una gravidanza reale, equivale al momento in cui gli embrioni si impianterebbero nell’utero.
A cosa servono
Nonostante queste sostanziali differenze, gli embrioni umani sintetici assomigliano molti a quelli veri. Ciò servirà alla comunità scientifica per studiare e conoscere meglio l’impatto sugli embrioni di alcune malattie genetiche e le ragioni biologiche degli aborti spontanei ricorrenti.
La comunità scientifica ha mostrato un grande interesse per questo traguardo. Le ragioni sono diverse.
Ad esempio, essi possono essere utilizzati anche per ricavare alcune informazioni in più riguardo quel particolare periodo che sono le primissime fasi di vita di un embrione.
Questo periodo viene definito scatola nera e va dai 14 giorni oltre i quali non è più possibile far crescere gli embrioni in laboratorio.
Gli scienziati potranno cercare di capire come iniziano a formarsi gli organi o come evitare gli aborti spontanei ricorrenti.
Attualmente la ricerca si avvale degli embrioni donati alla scienza provenienti dai residui delle fecondazioni in vitro. Tuttavia, si tratta di una piccola quantità. Gli embrioni umani sintetici, invece, potranno essere utilizzati in grande quantità.
Legislazione
Sebbene non sia ancora stato provato, gli embrioni umani sintetici possono svilupparsi anche oltre i 14 giorni canonici, in quanto non rientrano nell’attuale legislazione.
Tuttavia, gli stessi ricercatori ritengono che sia necessaria una legislazione che li includa. Ad esempio, questi sarebbero illegali se utilizzati in ambito clinico, per cercare una vera gravidanza. Una cosa analoga è stata provata sugli animali, sui topi e sulle scimmie, ma nessuna delle cellule impiantate ha dato origine a delle gravidanze.