Nuova scoperta sulla superficie lunare: la nuova pietra radioattiva denomita “Changesite-(Y)” è il sesto nuovo minerale ritrovato dall’uomo sul suo satellite. Questa pietra è il primo ritrovamento effettuato dall’agenzia spaziale cinese e rappresenta un unicum nella storia scientifica dei minerali. Scopriamo insieme la notizia qui.
Pietra radioattiva, trasparente ed incolore
Finalmente anche l’agenzia spaziale cinese è riuscita a dare un senso alle sue ricerche e indagini sul terreno lunare. Dopo lungo tempo hanno scoperto il loro primo minerale, il sesto in linea di successione tra le scoperte spaziali dell’uomo sulla superficie della Luna.
L’hanno chiamata “Changesite-(Y)” ed è una pietra radioattiva trasparente ed incolore. Al suo interno ci sono particelle di basalto e a quanto pare faceva parte di una serie di campioni lunari riportati sulla Terra dopo la missione cinese Chang’e-5 svoltasi nel 2020.
Nei prossimi paragrafi vedremo perché è così interessante questa scoperta e quali sono le componenti chimiche di questo minerale che sta rendendo famosa la Cina anche in campo aerospaziale (settore dove ancora non aveva ancora brillato come la Russia o gli Stati Uniti).
Changesite-(Y) include elio-3
La grande particolarità di questa pietra radioattiva ritrovata sulla Luna è che tra le sue componenti chimiche c’è l’elio-3. Stiamo parlando di un isotopo leggero unico nel suo genere perché formato solo da 2 protoni e un neutrone.
Si tratta in pratica dell’unico isotopo stabile conosciuto che abbia più protoni che neutroni. Questo isotopo produce meno sottoprodotti radioattivi rispetto ad altri della sua categoria. Inoltre, nonostante sia radioattivo produce anche poche scorie nucleari, riducendo la fonte combustibile ideale per tutti i reattori a fusione nucleare.
Tutto ciò che abbiamo appena descritto fa sì che Changesite-(Y) sia un materiale raro per il nostro pianeta. Infatti, sulla Terra ce ne saranno 20 tonnellate in tutto, mentre la Luna è piena e potrebbe diventare il principale fornitore di questo carburante naturale che produrrebbe anche energia pulita, libera da scorie.
La scoperta della pietra radioattiva apre nuove porte…
Grazie a questa scoperta, la Cina sta mettendo in atto nuove forme di ricerca e mappando i campi di elio-3 su una parte sinora inesplorata della Luna.
Infatti, è in corso la missione spaziale Chang’e-4, grazie alla quale si riuscirà a capire se Changesite-(Y) è presente in quantità considerevoli per essere estratta e diventare il petrolio del futuro per la Terra.
La pietra radioattiva lunare potrebbe davvero dare nuove chance a livello energetico al nostro pianeta, ormai negativamente colpito dall’effetto del riscaldamento globale.
Quali sarebbero però gli effetti collaterali di queste massive estrazioni di questi minerali dalla Luna? Che il nostro satellite in poco tempo diventi una specie di nuovo Golfo Persico per tutte le super potenze del mondo. Quello che è certo però è che questa scoperta offre preziosi indizi sulla storia della Luna e mostra anche ciò che essa nasconde sulla superficie di quello che gli scienziati definiscono il suo “lato oscuro”.
La pietra radioattiva mostra la storia della Luna
In pratica, è pensiero comune dei ricercatori della missione cinese che l’esistenza di questa pietra radioattiva sulla Luna significhi che sul lato meno studiato del satellite ci fossero un tempo alcuni vulcani.
Il lato in questione è quello sempre rivolto lontano dalla Terra (e per questo definito oscuro). Li una volta sarebbero esistiti alcuni vulcani dalla potenza inestimabile che 3,5 milioni di anni fa con la loro attività hanno dato vita alla Luna.
Per questo i ricercatori stanno studiando più approfonditamente la regione in cui è stata fatta la scoperta di questo nuovo minerale: si spera di scoprire ancora di più su come la Luna si è formata e su come è diventata parte integrante del processo evolutivo della Terra.