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Abbiamo visto in questi primi mesi del 2024 arrivare tante novità tech sugli scaffali dei negozi di elettronica e non solo. Oggi vi parliamo di una novità che arriverà a settembre: il nuovo digitale terrestre, che prevederà lo switch off al DVB-T2. Pronti a scoprirlo? Leggete il nostro articolo.
Nuovo digitale terrestre DVB-T2
Esatto, amici appassionati di tecnologia: a partire dal 1 settembre 2024 l’Italia avvierà la transizione verso il nuovo digitale terrestre DVB-T2.
Si tratta di un cambiamento importante che comporterà un miglioramento della gestione delle frequenze è un miglioramento della qualità del servizio. L’obiettivo è quello di permettere la trasmissione di più canali con una migliore risoluzione video che va da 4 a 8 K.
I primi ad adottare questo nuovo standard, trasmettendo sia nel vecchio formato DVB-T1 che nel nuovo DVB-T2 saranno i principali canali Rai. RAI 1, RAI 2 e RAI 3 saranno quindi disponibili per un primo periodo in entrambe le modalità per permettere agli utenti di effettuare la transizione in maniera graduale e semplice.
Cosa fare?
Agli utenti, non resta che verificare se i propri televisori o decoder siano compatibili con questo nuovo formato DVB-T2.
Per controllare la compatibilità degli strumenti con il nuovo digitale terrestre, basterà accedere al menu del televisore controllando che sia presente la dicitura DVB-T2 HEVC/H265. Se tale dicitura non dovesse comparire, sarà necessario acquistare un nuovo televisore un nuovo decoder.
Avviare la transizione completa a questo nuovo standard sarà essenziale. Il 47% degli apparecchi attualmente presenti nelle case italiane infatti non supporta questo nuovo formato e senza aggiornamenti i dispositivi non idonei non saranno in grado di ricevere nuovi canali.
Il nuovo digitale terrestre e la RAI
Come abbiamo detto, a passare per primi a questo nuovo digitale terrestre saranno i principali canali RAI. Questo si rivelerà cruciale nella diffusione del nuovo formato, ma soprattutto darà una spinta importante proprio alle reti nazionali che saranno le prime che si muoveranno al cambiamento.
Tornando invece a parlare della compatibilità degli strumenti, vogliamo comunque rassicurarvi soprattutto se avete acquistato una televisione o un decoder negli ultimi anni. Infatti, i dispositivi di nuova generazione dispongono a loro interno di un sistema di sintonizzazione che è in grado di agganciare il nuovo segnale del digitale terrestre.
Questa predisposizione è stata prevista dalla legge proprio in attesa di questa nuova transizione. Se però doveste avere un televisore e un decoder ancora più vecchi avrete sicuramente bisogno di cambiarli, richiedendo un dispositivo all’interno del quale sia presente l’indicazione DVB-T2.
Differenze tra DVB-T2 e DVB-T1
Vediamo ora quali sono le differenze tra il nuovo digitale terrestre (DVB-T2) e la precedente versione (DVB-T1).
DVB-T2 è l’acronimo di “Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial”. Si tratta del secondo standard di trasmissione televisiva digitale terrestre, successore del DVB-T1.
I due sistemi differiscono per efficienza spettrale: mentre il DVB-T1 utilizza una modulazione COFDM, con una capacità di trasmissione che arriva a 24 Mbps per canale, il DVB-T2 introduce una versione avanzata della COFSM che va ad aumentare l’efficienza spettrale fino al 50%.
Questa caratteristica permette al nuovo digitale terrestre una migliore capacità di trasmissione, di circa 36-40 Mbps per canale.
Più canali con il nuovo digitale terrestre
Il nuovo digitale terrestre avrà inoltre una maggiore robustezza contro le interferenze una migliore qualità del segnale anche in condizioni di ricezione difficili.
Includerà poi funzionalità avanzate, una tra tutte il Multiple-PLP (Physical Layer Pipes), che permette di trasmettere diversi flussi di dati con caratteristiche diverse di protezione modulazione dello stesso canale.
A proposito di canali, il DVB-T2 trasmetterà più canali nello stesso spazio di frequenza inclusi i canali HD e UHD in 4K e 8K.
Il passaggio a DVB-T2 rappresenta un significativo miglioramento tecnologico, volto a ottimizzare l’uso delle frequenze disponibili e a migliorare la qualità del servizio televisivo, offrendo una maggiore quantità di contenuti e una migliore esperienza visiva agli utenti.