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Civilization VI Gathering Storm: l’espansione più bella e difficile di sempre. La Terra, un tempo madre generosa, è diventata un’enigmatica sfidante. Dopo averla plasmata e dominata, l’umanità si ritrova a combattere contro una forza più potente di qualsiasi impero. Dopo millenni di esplorazione e conquista, l’umanità si trova di fronte al boss finale: il clima impazzito. Uragani, siccità e ondate di calore riscrivono le regole del gioco, stravolgono le terre conosciute e sfidano qualsiasi strategia. Vediamo nel dettaglio cosa la rende così difficile, ma anche così divertente da giocare (l’ho provata per voi, mi fa impazzire ma ci sto passando le ore, anche quelle notturne dato che il caldo non mi fa dormire…).
Civilization VI Gathering Storm: resisti ai cambiamenti climatici
Per gran parte della storia umana, l’interazione con il clima è stata piuttosto unidirezionale: ci adattavamo a esso. Con l’avvento dell’era industriale, però, il rapporto si è invertito. Le emissioni di CO2, in costante aumento, hanno iniziato a plasmare il nostro pianeta in modi sempre più evidenti. L’innalzamento del livello del mare e gli eventi climatici estremi sono solo alcuni degli effetti di questa nuova realtà.
In questa espansione, la sfida di costruire un impero si fa ancora più complessa. La scelta della prima città, un tempo una decisione strategica, diventa un vero e proprio rompicapo. Le nuove civiltà, con le loro abilità uniche, offrono una varietà di approcci al gioco. I Maori, ad esempio, sfruttano il mare per ottenere vantaggi iniziali, mentre i Fenici dimostrano una straordinaria flessibilità, potendo spostare la loro capitale a piacimento. Piantare la tua civiltà in mezzo a una pianura alluvionale è come costruire una casa di carta su una zattera. E vicino a un vulcano? Beh, lì è meglio avere un piano B… e un paracadute! Certo, la natura è generosa: terreni fertili a bizzeffe. Ma ricordati, la terra trema e i fiumi esondano.
Inquinare o promuovere la sostenibilità?
È un gioco rischioso, ma anche un’avventura! Il clima, poi, è un altro capitolo a parte. Il carbone fa girare le nostre industrie, ma inquina come un camino da fabbrica. Un bel dilemma, eh? Da una parte, vogliamo città moderne e potenti. Dall’altro, un pianeta sano. Scegli tu da che parte stare. E quando il mare inizia a salire, chi ti viene a salvare? Magari proprio quel vicino che hai sempre odiato! Insomma, in questo gioco, gli amici si fanno e si disfano più in fretta di un temporale tropicale.
L’introduzione del Congresso Mondiale
In Gathering Storm, i disastri naturali e il cambiamento climatico non sono solo problemi di casa nostra! Immagina di poter riunire tutte le civiltà del mondo per affrontare insieme queste sfide. È proprio quello che fa il Congresso Mondiale! Quando un disastro colpisce, puoi proporre un’azione di emergenza e tutte le civiltà possono unirsi per aiutare. Ma non pensare che sia solo una gara di solidarietà! È come una grande olimpiade dell’aiuto: ognuno cerca di fare del suo meglio, sia per aiutare gli altri che per… magari impedire a Caterina di Svezia di convertire mezzo mondo al taoismo!
Man mano che il problema si fa più grave, il Congresso Mondiale diventa sempre più importante. Certo, possiamo tutti fare la nostra parte: comprare un’auto elettrica, mangiare meno carne… Ma per davvero cambiare le cose, serve un accordo tra tutti i paesi. Anche io ho chiuso le mie fabbriche e le mie miniere, ma il mare continuava a salire. Solo con leggi internazionali e un po’ di sana competizione tra civiltà siamo riusciti a fare la differenza.
In fondo, è sempre una competizione, ma nel senso buono! È come un grande gioco diplomatico, dove si scambiano favori e si stringono alleanze. E quando si vota al Congresso, questi favori si trasformano in voti per far passare le tue idee. ️ Quindi, preparati a diventare un vero esperto di diplomazia internazionale! Anche se i ghiacciai non si sciolgono subito, imparerai a conoscere molto bene questo sistema. E vedrai che ti tornerà utile in tantissime situazioni!
Civilization VI Gathering Storm: pensare prima ai propri interessi è sempre conveniente
Ammetto di essere diventato un po’ un doppiogiochista! Di persona sono tutto sorrisi e pacche sulle spalle, ma quando si tratta di fare affari al Congresso Mondiale… beh, lì tiro fuori gli artigli! È come dire a Traiano: “Certo che siamo amici, fratello!”, mentre nel frattempo sto tramando alle sue spalle per neutralizzare il suo esercito. In Civilization 6, la diplomazia non è solo fare amicizia, è un vero e proprio gioco di potere. Certo, puoi vincere allegramente stringendo alleanze e diventando il re di tutte le città-stato, ma io preferisco un approccio un po’ più… furtivo! È come giocare a scacchi, ma con eserciti e risorse in palio.
Devo dire che questa è la diplomazia più intrigante di tutta la serie. Invece di limitarsi a qualche accordo qua e là, la politica è diventata il cuore pulsante del gioco. E con Gathering Storm, le cose si sono fatte ancora più interessanti. Ora dobbiamo affrontare problemi globali come il cambiamento climatico e la scarsità di risorse. È un po’ come prepararsi alla fine del mondo, ma con un tocco strategico! La parte che mi piace di meno è quando tutto va a rotoli e siamo costretti a combattere per sopravvivere. L’oceano ha inghiottito le coste, le città sono in rovina e tutti lottano per un pugno di terra. Sembra proprio l’inizio di una Terza Guerra Mondiale, no? Peccato che poi il gioco finisca proprio nel momento più interessante.
Il cambiamento climatico: la partenza dopo il disastro
E così, il grande spettacolo del cambiamento climatico è giunto al suo epilogo. Dopo aver fatto un po’ di casino con lo scioglimento dei ghiacci e qualche alluvione qua e là, il clima ha deciso di prendersi una pausa. Sì, avete capito bene: il clima è andato in ferie! ️Certo, nel frattempo abbiamo dovuto dire addio a qualche isoletta e a un pezzo di costa qui e là, ma niente di troppo drammatico, no? Anzi, è stata l’occasione perfetta per sbizzarrirci con le nuove tecnologie e costruire delle case galleggianti super fighe, proprio come in quei vecchi film di fantascienza!
Ma a parte queste casette sull’acqua, che tra l’altro sono proprio carine, questa nuova era un po’ mi delude. Mi aspettavo un futuro più… avveniristico, sai? Con macchine volanti, colonie su Marte e robot che ci facessero la colazione al letto. Invece, ci ritroviamo a costruire robot giganti per distruggere le città nemiche. Divertente all’inizio, ma dopo un po’ stanca. Insomma, dovevo aspettarmi che il mondo finisse con un botto, non con un fiato. Mi ero immaginata un’apocalisse epica, con terremoti, eruzioni vulcaniche e magari qualche invasione aliena. Invece, niente di tutto questo (però ti svelo un segreto: se crei una partita personalizzando tutto puoi decidere l’intensità degli eventi climatici, ed è davvero un caos se la metti al massimo!).
Morale della storia? A volte, la realtà è molto meno eccitante di quello che ci raccontano i film. E il cambiamento climatico, alla fine, non è stato altro che un grande fuoco d’artificio che si è spento troppo presto.
Gathering Storm: Un mondo che cambia, un impero da costruire
Che tu decida di combattere il riscaldamento globale o di sfruttarlo a tuo vantaggio, le tue scelte avranno un impatto enorme sul destino del tuo impero. Io ho tutto il gioco completo (incluse le popolazioni, Anthology e Leader Pass) sulla Ps4 Pro e a Gathering Storm gioco dalla console. Posso dire che, nonostante qualche bug ogni tanto (che viene prettamente risolto appena invio il feedback), il gioco funziona in maniera molto fluida.
Dalla gestione delle risorse energetiche alla cooperazione internazionale per affrontare le catastrofi naturali, dovrai destreggiarti tra sfide sempre più complesse. E se pensi che la fine del mondo sia vicina, non preoccuparti: Civilization VI ti offre un sacco di modi per ritardare l’apocalisse e costruire un impero che duri millenni.