Il fenomeno di El Niño è un’anomalia climatica che si verifica nel Pacifico centrale e orientale, influenzando il clima globale. Si manifesta periodicamente, di solito ogni due-sette anni, e ha un impatto significativo su temperature, precipitazioni e condizioni meteorologiche in varie parti del mondo. Sta per arrivare un nuovo El Niño, o meglio, sembra che questo fenomeno climatico stia per estinguersi nel 2024. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere.
Cause principali di El Niño
Dubitiamo che non ne abbiate mai sentito parlare, ad ogni modo, facciamo un po’ di chiarezza sul protagonista del nostro articolo di oggi.
El Niño è un fenomeno causato da un riscaldamento anomalo delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico vicino all’Equatore. Normalmente, i venti alisei spingono l’acqua calda verso l’Indonesia e l’Australia, permettendo all’acqua più fredda di emergere lungo la costa del Sud America.
Durante El Niño, i venti alisei si indeboliscono o addirittura si invertiscono, causando un accumulo di acqua calda nelle regioni centrali e orientali del Pacifico.
Questa anomalia climatica ha effetti climatici globali, ad esempio sulle coste occidentali del Sud America, questo fenomeno può causare forti piogge, inondazioni e un aumento delle temperature. In Nord America, si possono verificare inverni più caldi e umidi nel sud degli Stati Uniti e condizioni più secche nel Pacifico nord-occidentale.
In Asia e Australia possono verificarsi periodi di siccità con aumento delle temperature, poiché durante il periodo di permanenza di questo fenomeno climatico viene interrotta la distribuzione delle piogge. Stessa cosa accade in Africa e Medioriente: si possono registrare variazioni nelle precipitazioni, con alcune regioni che sperimentano siccità e altre che vedono un aumento eccessivo delle piogge.
Il nuovo El Niño È in arrivo dal Pacifico a fine del 2024 e sembrerebbe che possa essere l’ultimo a verificarsi. Nei prossimi paragrafi scopriremo questa novità e anche quali sono gli impatti economici e sociali di questo fenomeno climatico.
Nuovo El Niño in arrivo!
Nei mesi di aprile e maggio del 2024 il fenomeno El Niño ha registrato uno stazionamento di condizioni neutre e un notevole indebolimento. Il Centro Internazionale di Ricerca sul Fenomeno (CIIFEN) ha successivamente pubblicato il suo rapporto in cui presenta la sintesi di tutti quelli che sono stati gli effetti climatici legati a questa anomalia climatica, focalizzati sul Pacifico orientale.
Da questo studio nasce quindi la convinzione che proprio nel mese di agosto del 2024 arriverà un nuovo El Niño, che si chiamerà La Niña E segnerà un importante cambiamento nei modelli metereologici a livello globale.
Ma andiamo per gradi, e rivediamo insieme come si è mosso il fenomeno climatico dal 2023 al 2024. Se durante la prima fase è stato registrato un aumento della temperatura superficiale del mare nel Pacifico centrale, valicato il 2024, il fenomeno si è gradualmente stabilizzato in uno Stato neutrale (Marzo 2024).
Nella prima settimana di maggio il trend di diminuzione delle temperature è proseguito fino a ristabilizzare i valori delle temperature nell’interno del Pacifico. Da qui, secondo gli esperti, inizia la fase di scambio con l’arrivo del nuovo El Niño.
Quando arriva quindi La Niña?
A quanto pare la transizione dal Vecchio al nuovo El Niño sarà piuttosto lenta e graduale. Infatti, le attuali condizioni del fenomeno potrebbero favorire lo sviluppo de La Niña nella seconda metà del 2024.
In pratica, con la fine dell’anno si arriverebbe alla conclusione del fenomeno de El Niño che porterà con sé una nuova anomalia climatica, caratterizzata da temperature oceaniche più fredde del normale nel Pacifico centrale ed orientale. Quindi, La Niña porterà con sé condizioni climatiche opposte a quelle del fratello gemello che ha caratterizzato gran parte delle variazioni climatiche globali negli ultimi due anni.
Impatti Economici e Sociali del vecchio e nuovo El Niño
Il vecchio e nuovo El Niño hanno entrambi significativi effetti sull’agricoltura, la pesca e la salute dell’uomo. Impatti economici e sociali che non possiamo trascurare.
Le anomalie climatiche infatti possono distruggere i raccolti, portando con sé carestie difficoltà economiche nelle regioni colpite. Il surriscaldamento delle acque può puoi ridurre la quantità di pesci in alcune aree, danneggiando l’industria ittica.
Va da sé che anche la salute dell’uomo ne risente e continuerà a risentirne. Questi cambiamenti climatici infatti facilitano la diffusione di malattie tropicali come ad esempio la malaria e il dengue che sono tornate anche nelle nostre regioni occidentali.