Il 2024 è stato definito l’anno delle tempeste solari, tra Aurore Boreali inaspettate e altre sorprese. Ma perché ce ne sono così tante? Scopriamolo insieme.
2024: l’anno delle tempeste solari
Quest’anno che sta per concludersi ci ha regalato moltissime sorprese inaspettate, come le Aurore Boreali a latitudini insolite, visibili perfino dall’Italia!
Ma tutto ciò ha una spiegazione ed essa è da ricercare nelle attività del nostro Sole. Il 2024 è stato definito l’anno delle tempeste solari proprio perché ne abbiamo vissute molte e ne vedremo ancora nei prossimi mesi.
Niente paura, però, non si tratta di fenomeni anomali, ma del normale ciclo solare. Ci troviamo, infatti, proprio a metà di un ciclo solare, il 25esimo per l’esattezza (dal momento in cui gli scienziati hanno iniziato a studiare il fenomeno, ovvero dal 1755). E a metà di un ciclo solare il campo magnetico del Sole è alla sua massima attività. Per questa ragione le “conseguenze” di queste attività arrivano fino a noi, sul pianeta Terra.
Cos’è un ciclo solare
Un ciclo solare dura circa 11 anni, anche se, in realtà i cicli sono tutti diversi e ci sono stati cicli più o meno lunghi. In particolare alla fine del ‘600 abbiamo avuto un minimo solare lungo addirittura 70 anni, con un Sole completamente giallo, senza macchie e con un campo magnetico al suo minimo.
Quello che stiamo vivendo dovrebbe essere un “normale” ciclo di 11 anni ed è cominciato nel 2019. Per questo motivo in questo periodo dovremmo trovarci a metà del ciclo, ovvero proprio nel momento in cui il campo magnetico del Sole è al suo massimo.
Secondo gli scienziati i fenomeni che abbiamo vissuto nel corso del 2024 dipendono proprio da questo, ma non è ancora finita, perché il picco di questo ciclo dovrebbe avvenire tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.
Cos’è una tempesta solare
Le tempeste solari sono dei flussi di particelle della massa del Sole. Queste particelle sono per lo più protoni ed elettroni. Nel Sole si verificano delle esplosioni che sparano queste particelle ad altissima velocità nello spazio circostante.
Può capitare che la Terra si trova nella direzione di queste esplosioni e le particelle entrino nel nostro campo magnetico, interagendo con l’atmosfera e scaricandosi a terra, passando dai Poli. È, infatti, proprio ai Poli che possiamo osservare le conseguenze maggiori, come le Aurore Boreali, perché le particelle è da lì che passano.
Abbiamo avuto una tempesta solare alla fine del 2023, un’altra a gennaio, un’altra ancora a maggio e una, più recente, solo qualche giorno fa.
Le previsioni
È possibile prevedere l’arrivo di una tempesta solare? Gli scienziati lavorano su questo, ma ad oggi ancora non è possibile fare previsioni precise.
Gli scienziati sono in grado di monitorare le attività solari e prevedere le esplosioni. È possibile anche prevedere se le espulsioni arriveranno o meno in direzione della Terra. Tuttavia, non è possibile prevedere se quelle esplosioni saranno abbastanza forti da raggiungere la Terra. Inoltre, gli scienziati cercano di non creare troppi allarmisti, perché il più delle volte le tempeste solari non creano danni.
I danni provocati dalle tempeste solari
Possiamo vedere gli effetti delle tempeste solari sul pianeta Terra con le maestose e stupende Aurore Boreali, che negli ultimi mesi si sono fatte vedere anche in Italia, ma questi non sono gli unici effetti possibili.
Le tempeste solari possono creare danni alle tecnologie, sebbene ciò è estremamente raro. Solamente una volta è stato rilevato un evento di questo tipo. È successo nel 2003, con la tempesta solare di Halloween. In quell’occasione ci fu un blackout in Svezia e in Sud Africa (i danni si registrano nelle zone più vicine ai Poli), con trasformatori fusi.
Nel caso di tempeste solari estreme si possono verificare problemi ai GPS degli aerei e le persone che viaggiano sugli aerei in prossimità dei Poli possono subire radiazioni. Ma non sono radiazioni eccessivamente dannose. Non tanto come quelle che possono colpire gli astronauti durante una tempesta solare. Proprio per evitare ciò sulla ISS esiste una stanza apposita dove gli astronauti possono rifugiarsi durante una tempesta solare per proteggersi dalle radiazioni solari.