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Abbiamo già parlato in qualche altro nostro articolo di come l’informatica quantistica stia emergendo come una delle tecnologie più promettenti. Al contempo il quantum computing è anche uno dei sistemi informatici che più preoccupa perché ha la capacità di elaborare informazioni a velocità straordinarie rispetto ai computer tradizionali e il potenziale di rivoluzionare la sicurezza informatica, creando sia opportunità che minacce significative.
Cos’è il Quantum Computing?
Prima di vedere come il quantum computing possa essere la tecnologia rivoluzionaria per tutto ciò che riguarda la sicurezza informatica – nel bene e nel male – facciamo un attimo il punto su cosa si basa questa tecnologia.
Il quantum computing si basa sui principi della meccanica quantistica, utilizzando bit quantistici o qubit. A differenza dei bit tradizionali, che possono assumere solo i valori 0 o 1, i qubit possono esistere in stati di sovrapposizione, permettendo calcoli complessi in parallelo. Questa caratteristica consente ai computer quantistici di risolvere problemi che sarebbero inaccessibili ai computer classici.
Va da sé che la cosa che preoccupa maggiormente quando si parla di questo argomento è che questa tipologia di informatica ha metodi di crittografia vulnerabili. La crittografia moderna, infatti, come RSA ed ECC, si basa sulla difficoltà di risolvere problemi matematici complessi, come la fattorizzazione dei numeri interi. Nonostante questo, i computer quantistici potrebbero risolvere alcuni problemi in tempi significativamente più brevi, rendendo obsoleti gli attuali standard di sicurezza.
Rischi Imminenti
Il National Institute of Standards and Technology (NIST) ha avvertito che i computer quantistici potrebbero iniziare a compromettere la crittografia a 2048 bit già entro il 2030. Uno scenario che rappresenta un rischio concreto per le comunicazioni sicure online e per la protezione dei dati sensibili, anche perché, attualmente, oltre il 20% delle applicazioni IT globali dipende da sistemi di crittografia a chiave pubblica (PKC), il che rende queste tecnologie bersagli primari per gli attacchi informatici futuri.
In risposta a queste minacce, si sta sviluppando quindi una nuova generazione di algoritmi crittografici resistenti ai computer quantistici, noti come crittografia post-quantistica. Questi algoritmi sono progettati per mantenere la sicurezza delle comunicazioni anche in un’era dominata dal quantum computing. Il NIST sta attualmente valutando diverse proposte per standardizzare questi nuovi algoritmi, un passo cruciale per garantire la sicurezza dei dati nel futuro.
Tecnologie Emergenti di quantum computing
Oltre alla crittografia post-quantistica, il quantum computing offre anche soluzioni innovative per migliorare la sicurezza informatica. Un primo esempio è sicuramente la distribuzione a Chiave Quantistica (QKD), una tecnologia che permette una comunicazione sicura mediante l’uso di qubit. Qualsiasi tentativo di intercettazione altera lo stato dei qubit, rendendo immediatamente evidente l’intrusione.
Grazie alla sua potenza di calcolo, il quantum computing può poi analizzare enormi quantità di dati per identificare modelli e anomalie in tempo reale, migliorando notevolmente il rilevamento delle minacce. I computer quantistici possono generare numeri casuali in modo più efficace rispetto ai computer classici, aumentando la sicurezza delle chiavi crittografiche.
Preparazione al Futuro Quantistico
Dato che integrare il quantum computing vuol dire rivoluzionare il mondo della sicurezza dei sistemi informatici, per affrontare le sfide che questa tecnologia pone è essenziale adottare misure proattive. Questo significa valutare i dati sensibili e proteggere quelli maggiormente vulnerabili, ma anche aggiornare costantemente le infrastrutture di cybersecurity per integrare algoritmi resistenti ai quanti prima che diventino obsoleti.
In pratica, le aziende dovrebbero investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie quantistiche per rimanere costantemente competitive e sicure. L’informatica quantistica offre opportunità senza precedenti per migliorare la protezione dei dati e l’efficacia delle difese informatiche, l’obiettivo deve essere diminuire sempre di più quelli che sono i rischi che attualmente minano il suo utilizzo.