Artemis è il programma spaziale che promette di riportare finalmente l’uomo sulla luna, eppure le missioni continuano ad essere rimandate, nonostante i successi. Cosa sappiamo a riguardo? Quando torneremo sulla Luna?
Artemis e il ritorno sulla Luna
Artemis è l’ambizioso programma della NASA, con la collaborazione con altre agenzie spaziali, come l’ESA, la JAXA e la CSA, che punta a riportare finalmente l’uomo sulla Luna, questa volta, si pensa, per restarci.
L’obiettivo principale del programma, come riportato dall’agenzia stessa, è quello di far tornare l’uomo sulla luna e di far camminare sul suolo lunare la prima donna. La missione vuole, inoltre, raggiungere il polo sud lunare e cercare il luogo migliore dove in futuro sarà possibile realizzare la prima colonia lunare umana.
Oltre a voler portare l’uomo stabilmente sulla luna, il programma ha come scopo ultimo quello di raggiungere il pianeta Marte con un equipaggio umano, rendendo la razza umana a tutti gli effetti una razza interplanetaria.
Un programma molto ambizioso nel suo insieme, che ha come primo passo, appunto, proprio quello di riportare l’uomo sulla Luna.
Come dicevamo, tuttavia, le missioni stanno subendo dei ritardi. Principalmente le motivazioni sono degli aggiornamenti tecnici alla navicella che riporterà l’uomo sulla Luna, fondamentali per garantire la giusta sicurezza agli astronauti.
Starship: la navicella che riporterà l’uomo sulla Luna
Starship è la navicella spaziale dell’agenzia spaziale privata Space X, designata per riportare l’uomo sulla luna.
Tutto il sistema di lancio, che comprende la navicella, il razzo di lancio Super Heavy – Starship e la rampa di lancio con i bracci robotici per recuperare il razzo al suo rientro a terra, stanno attraversando una serie di test.
Nonostante i ritardi potrebbero dire il contrario, quelli ottenuti fino adesso dal sistema di lancio di Space X sono una serie di successi incredibili.
Gli enormi bracci robotici, ad esempio, segnano un punto di svolta per il riutilizzo dei razzi e il conseguente abbattimento dei costi dei viaggi spaziali.
Il razzo, il Super Heavy – Starship, è, invece, il razzo più potente mai costruito dall’uomo ed è progettato per essere completamente riutilizzabile.
La navicella di per sé, infine, è stata progettata appositamente per riuscire a raggiungere il polo sud lunare con equipaggio umano in totale sicurezza.
I problemi allo scudo termico
Il principale motivo dei ritardi riscontrati riguardano le modifiche alla sicurezza dello scudo termico della navicella.
Durante gli ultimi test, infatti, è stato riscontrata un’usura anomala del materiale che compone lo scudo termico, durante il rientro della navicella in atmosfera.
Nonostante questi problemi, l’amministratore della NASA ha assicurato che se ci fossero stati astronauti a bordo questi non avrebbero comunque subito alcun danno.
Nonostante ciò, il problema va esaminato e risolto, per poter garantire al futuro equipaggio una maggiore sicurezza.
La corsa alla Luna
Questi ritardi potrebbero creare dei problemi nella corsa alla luna. La NASA, infatti, punta a raggiungere per prima il nostro satellite da quando la luna è stata definitivamente abbandonata con la chiusura del programma Apollo.
La Cina, infatti, prevede di raggiungere anch’essa il suolo lunare entro il 2030 e la NASA non ha intenzione di farsi battere sul tempo.
L’attuale programma delle missioni Artemis
Bill Nelson, amministratore della NASA, punta a rispettare l’attuale programma delle future missioni Artemis, scongiurando ulteriori ritardi.
Il programma attuale prevede, infatti, il primo volo circumlunare, ovvero la missione denominata Artemis II, fissato per aprile 2026, missione precedentemente pensata per settembre 2025.
Mentre la missione Artemis III, ovvero la prima missione che riporterà l’uomo a camminare sulla luna, dopo il 1972, e, con esso, la prima donna, è fissata a non prima dell’aprile 2027. Precedentemente era stata pensata per la fine del 2026.