Abbiamo visto proprio qualche settimana fa come siamo nel pieno della rivoluzione robotica. In particolare i robot umanoidi stanno guadagnano una crescente attenzione. Perché? Perché il progresso tecnologico permette al mercato di proporre prodotti super innovativi che possano diventare un valido aiuto per l’uomo. Apptronik in questo si distingue per il suo approccio audace e per Apollo, il suo robot a sembianze umane che promette di essere utile a diverse tipologie di settore. Scopriamolo insieme.
Apptronik: Un Attore Emergente nella Robotica
Prima di parlare di Apollo, facciamo il punto sull’azienda che ha creato e lanciato questo robot umanoide, ovvero AppTronik. Quest’azienda, fondata nel 2016 ad Austin, Texas, è innovativa perché si concentra sulla creazione di robot dalle sembianze umane capaci di interagire con gli l’uomo in modo sicuro ed efficace.
Con un team di esperti in ingegneria robotica, Intelligenza Artificiale e design industriale, l’azienda ha sviluppato Apollo come un prodotto versatile e modulare, destinato ad operare in vari settori. Si tratta infatti di un robot alto circa 173 cm che pesa 73 kg. La sua struttura è progettata per mimare l’anatomia umana, il che lo rende capace di eseguire compiti complessi in ambienti variabili.
Una delle caratteristiche più interessanti di Apollo è la sua capacità di sollevare carichi fino a 25 kg, rendendolo adatto a lavori in magazzini, linee di produzione e persino nel settore dell’assistenza agli anziani. Come vedremo, questa non è l’unica peculiarità di Apollo.
Modularità e Versatilità dei robot umanoidi
Una delle innovazioni principali di Apollo è la sua modularità. Il robot umanoide può essere configurato in diverse modalità: può operare come un modello stazionario per compiti specifici, oppure come una versione mobile su ruote per una maggiore mobilità.
Questa sua versatilità permette ad Apollo di adattarsi a molteplici scenari lavorativi, aumentando la sua utilità nelle varie applicazioni industriali.
Così come è modulare e versatile, un altro aspetto cruciale della progettazione di Apollo è la sua capacità di interagire in modo sicuro con gli esseri umani. Grazie a sensori avanzati e agli algoritmi di Intelligenza Artificiale, Apollo è in grado di riconoscere e rispondere agli stimoli ambientali. Una caratteristica unica che lo rende non solo un collaboratore utile, ma anche un compagno sicuro nell’ambiente lavorativo.
Investimenti e Collaborazioni Strategiche
AppTronik si sta facendo notare sul mercato anche per un altro aspetto fondamentale, che va oltre la capacità dei suoi collaboratori di dare vita al robot umanoide di cui stiamo parlando.
Nel febbraio 2025, Apptronik ha annunciato un round di finanziamento da 350 milioni di dollari, guidato da B Capital e Capital Factory, con la partecipazione di Google. Questi fondi saranno destinati a scalare la produzione di Apollo e a migliorare ulteriormente le sue capacità.
La collaborazione con Google DeepMind rappresenta un passo significativo verso l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nei robot umanoidi, permettendo ad Apollo di apprendere e adattarsi continuamente alle nuove situazioni.
Collaborazioni come questa e progetti come quello di Apollo dimostrano poi che il settore della robotica umanoide è altamente competitivo. Oltre alla “casa madre di Apollo” a lavoro su nuovi robot umanoidi ci sono anche Tesla che sta progettando Optimus e altre aziende del settore, che puntano a rivoluzionare il mercato della robotica con l’utilizzo delle AI. Le previsioni in merito indicano infatti, che il mercato degli umanoidi potrebbe raggiungere i 38 miliardi di dollari entro il 2035, creando opportunità significative per le aziende che riescono a posizionarsi strategicamente.
Futuro dei robot umanoidi e sfide da affrontare
Nonostante i progressi, ci sono diverse sfide da affrontare nel campo della robotica umanoide. Una delle principali preoccupazioni riguarda la sicurezza: garantire che i robot possano interagire con gli esseri umani senza causare danni è fondamentale.
C’è poi il problema dell’accettazione sociale dei robot umanoidi che rimane una questione aperta. Molte persone sono ancora scettiche riguardo all’idea di lavorare fianco a fianco con macchine intelligenti.
Un’altra sfida è rappresentata dalla necessità di una standardizzazione nelle interfacce dei robot, che permetterebbe una maggiore interoperabilità tra diversi sistemi robotici. Ciò faciliterebbe l’integrazione dei robot nei processi esistenti delle aziende.
Guardando al futuro, quello che possiamo dire è che la robotica umanoide ha il potenziale per trasformare radicalmente il modo in cui lavoriamo e viviamo. Robot come Apollo potrebbero diventare parte integrante delle nostre vite quotidiane: dalla logistica alla sanità, passando per l’istruzione, insomma le applicazioni sono praticamente illimitate.