Blue Ghost: la missione del nuovo lander lunare

Il secondo lander privato a raggiungere la Luna

Il lander lunare Blue Ghost è atterrato con successo sulla Luna il 2 marzo scorso, dove ora può cominciare la sua missione. Era partito il 15 gennaio 2025 a bordo di un razzo Falcon 9 di Space X.

Blue Ghost: la missione

I successi che sta conquistando la missione lunare Blue Ghost segnano una svolta importantissima nell’esplorazione spaziale privata.

Blue Ghost

Essa, infatti, rientra nel programma della NASA Commercial Lunar Payload Services, che prevede il coinvolgimento di diverse aziende private nell’esplorazione del nostro satellite lunare. Il programma prevede il trasporto di diverse strumentazioni scientifiche sulla Luna e la raccolta di dati fondamentali per le future missioni lunari con equipaggio umano.

Blue Ghost, il lander realizzato dall’agenzia spaziale privata Firefly Aerospace, fungerà da base lunare per 14 giorni, durante i quali studierà la geologia, la composizione del suolo, le radiazioni e l’interazione con il vento solare. Inoltre, sono molto attese le immagini dell’eclissi totale di Sole prevista per il 14 marzo e del tramonto lunare del 16 marzo.

Il lander è equipaggiato con 10 carichi utili scientifici, i quali sono entrati in funzione nel momento in cui Blue Ghost ha toccato il suolo lunare.

Il lancio

Il lancio è stato effettuato il 15 gennaio scorso, a bordo di un Falcon 9 di Space X. Questa data storica ha visto due diversi lander privati. Insieme a Blue Ghost, infatti, sempre a bordo del Falcon 9 di Space X, è partito anche Resilience della società giapponese iSpace.

Mentre la missione di Blue Ghost durerà, in totale solamente 60 giorni terrestri, quella di Resilience sarà più lunga.

I 60 giorni di Blue Ghost sono stati suddivisi in una fase iniziale di 25 giorni in orbita terrestre, durante i quali sono stati effettuati tutti i controlli di missione e sono stati raccolti dati scientifici utilizzando tutte e 10 le strumentazioni. Successivamente, la sonda ha acceso i motori dirigendosi verso la luna.

Dopo quattro giorni di viaggio la sonda ha raggiunto l’orbita lunare, dove è rimasta 16 giorni prima di procedere con l’allunaggio.

L’allunaggio

Il 2 marzo scorso Blue Ghost è allunata senza nessun problema sul Mare della Crisi, una zona ancora poco conosciuta del nostro satellite naturale, ma di grande interesse scientifico.

Blue Ghost

Si tratta di una zona pianeggiante molto interessante dal punto di vista geologico. La missione sul suolo lunare durerà 14 giorni, terminando ufficialmente il 16 marzo con le immagini del tramonto lunare. Tuttavia, il lander continuerà a raccogliere dati sulla levitazione della polvere lunare anche dopo il tramonto lunare.

Blue Ghost è solamente il secondo lander privato ad aver avuto successo nell’allunaggio. Prima di lui sulla Luna era arrivato il lander privato Odysseus, della società Houston Intuitive Machine, nel febbraio del 2024.

Le strumentazioni di Blue Ghost

A bordo del lander lunare ci sono 10 strumentazioni scientifiche. Nove americane e una italiana: la LuGRE.

Queste strumentazioni si occuperanno di raccogliere dati importanti per lo studio del satellite, attraverso diverse operazioni, come perforazione del suolo, raccolta di campioni, imaging a raggi X ed esperimenti sulla mitigazione della polvere.

Due momenti clou della missione saranno l’eclissi del 14 marzo, quando la Terra bloccherà il Sole sull’orizzonte lunare, e il tramonto lunare del 16 marzo, per osservare il fenomeno del bagliore dell’orizzonte lunare.

LuGRE: l’Italia a bordo di Blue Ghost

Come dicevamo, c’è solo uno strumento a bordo non americano ed è l’italiano LuGRE (Lunar GNSS Receiver Experiment). La missione di LuGRE prevede il captare i segnali dei satelliti di radionavigazione GPS e Galileo durante il viaggio Terra-Luna.

Lo strumento, realizzato da Qascom per ASI, è un’antenna orientabile in grado di captare segnali 10.000 volte più deboli di quelli terrestri.

L’utilizzo di segnali GNSS nello spazio profondo è fondamentale per le future missioni umane, soprattutto nell’esplorazione del satellite. Esse permetteranno agli astronauti di mantenere una comunicazione efficiente e in tempo reale.

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