Il buco bianco è solo una teoria, secondo tanti scienziati anche molto remota. Esso rappresenta l’ipotetica controparte di un buco nero. Ma cosa sono i buchi bianchi? Esistono davvero?
I buchi bianchi esistono davvero?
Nessuno ha mai osservato un buco bianco e la loro esistenza è stata fino ad oggi solamente teorizzata. Eppure la comunità scientifica è molto divisa a riguardo. Se da una parte molto scienziati sono ancora oggi restii a confermare l’esistenza di questo particolare e misterioso corpo celeste, dall’altra sono sempre di più coloro che ne vogliono dimostrare l’esistenza.

I buchi bianchi sono stati prevista dalla stessa teoria della relatività di Einstein che ha evidenziato l’esistenza dei buchi neri. A un primo sguardo i due corpi celesti potrebbero sembrare molto simili ma sono, in realtà, l’uno la controparte dell’altro.
Mentre i buchi neri negli anni sono stati dimostrati e osservati, la loro controparte bianca non è mai stata osservata e non si hanno prove concrete della loro esistenza, rimanendo di fatto uno dei più grandi misteri dell’universo.
La teoria della relatività
Per capire cosa si nasconde dietro ad alcuni dei più grandi misteri dell’universo dobbiamo tornare indietro al 1916, l’anno successivo alla pubblicazione della Teoria della Relatività Generale di Einstein.
Karl Schwarzschild fu tra i primi a studiare le equazioni della Teoria della Relatività ponendo le basi per la comprensione dei buchi neri.
Tuttavia, i fisici che successivamente studiarono le soluzioni di Schwarzschild alle equazioni di Einstein, si resero conto che c’era la possibilità di capovolgere le dinamiche, trasformando un buco nero in un buco bianco.
“Se un buco nero fosse un oggetto dal quale nulla può sfuggire, il suo tempo inverso sarebbe un oggetto in cui nulla può entrare”.
I wormhole
Nei decenni successivi le teorie si ampliarono mostrando un universo (o un multiverso) alquanto complesso.

Il primo a coniare il termine buco nero fu John Archibald Wheeler, il quale non parlò solo di buchi neri nei suoi studi, ma anche di buchi bianchi e wormhole.
La teoria è che questi tre elementi siano collegati tra di loro: un wormhole è un cunicolo spaziotemporale che collega un buco nero a un buco bianco.
Successivamente anche Stephen Hawking studiò la struttura spazio temporale, ma non ritenne plausibile l’esistenza di buchi bianchi stabili, per lo meno non nel nostro universo.
Molti scienziati ritengono piuttosto che i buchi bianchi possano esistere più come una realtà temporanea e non stabile. Alcune teorie, infatti, vedono un buco bianco come lo stadio finale del collasso gravitazionale o come la conseguenza dei processi quantistici di evaporazione di un buco nero. In questi scenari un buco bianco sparirebbe quasi istantaneamente dopo la sua formazione.
Multiverso
Tornando alla teoria del wormhole, un buco bianco sarebbe la porta di uscita di un tunnel spazio temporale, la cui porta d’ingresso sarebbe rappresentata da un buco nero.
Tale tunnel sarebbe in grado di collegare regioni lontanissime nell’universo o, addirittura, aprire una porta spazio temporale per un altro universo, creando un complesso strato conosciuto come multiverso.
In alternativa, secondo alcune teorie all’interno stesso di un buco nero si potrebbe creare un nuovo universo. La creazione di un universo interno avverrebbe come un fenomeno di rimbalzo, secondo cui la materia inghiottita dal buco nero in questo universo viene espulsa in un nuovo spazio tempo, attraverso un buco bianco.
Gli ultimi studi per confermare l’esistenza dei buchi bianchi
Sono tutte teorie straordinariamente affascinanti, che nel corso degli anni hanno alimentato l’immaginazione scientifica e fantascientifica.
Tuttavia, i buchi bianchi rimangono un grande mistero, che tanti scienziati stanno ancora oggi cercando di risolvere. Un mistero che sembra destinato a rimanere solo una teoria. Alcuni principi, come la Seconda Legge della Termodinamica e il Principio di Censura Cosmica, rendono l’ipotesi dell’esistenza di un buco bianco estremamente improbabile.