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Fortnite, chi non ha mai sentito parlare almeno una volta di questo videogioco?! I canali di gaming impazziscono per questo titolo e milioni di utenti ogni giorno si divertono in rocambolesche battaglie. Ma perché Fortnite ha cosi successo e quali sono i numeri di questo fenomeno? Scopriamolo insieme.
Gli albori
Per comprendere fino in fondo i motivi che hanno portato Fortnite ad un successo così globale bisogna percorrere a ritroso la sua storia al fine di analizzare ogni dettaglio. Era il lontano luglio del 2017 quanto il titolo veniva ufficialmente rilasciato da Epic Games. L’idea era quella di realizzare uno shooter in terza persona da inserire nella categoria survival e le caratteristiche confermavano proprio questo.
Immense lande isolate, nemici dotati di intelligenza artificiale, tantissime armi tra le quali scegliere e con le quali equipaggiarsi e cooperazione con altri players sono solo alcune delle caratteristiche del gioco.
È possibile inoltre costruirsi un fortino andando ad erigere muri e a costruirsi postazioni d’attacco per eliminare i nemici più facilmente. Insomma un gioco che presenta caratteristiche interessanti le quali, unite alla grafica stile cartoon che lo caratterizza, hanno tutte le potenzialità per far guadagnare un bel gruzzolo agli sviluppatori (almeno secondo le loro previsioni).
Tuttavia i realizzatori del gioco non avevano fatto i conti con la concorrenza decisamente valida nel mondo del gaming. Proprio in quel periodo infatti un altro titolo inizia a far registrare numeri da record. Si tratta di PlayerUnknown’s Battleground il quale viene lanciato senza crederci troppo al prezzo irrisorio di 14 € ma registrando milioni di giocatori attivi e superando in pochissimo tempo il numero di ore di titoli come Dota 2.
L’intuizione geniale
Il successo alla base di PUBG risiede in una modalità definita Battle Royale. Le sue meccaniche sono adatte ad un pubblico molto ampio e gli permettono infatti di incassare 100 milioni di dollari in meno di 10 settimane.
In questo clima entusiastico nessuno sembra accorgersi di Fortnite. Gli sviluppatori però non demordono e decidono di introdurre anche loro nel neo titolo la modalità Battle Royale.
Le meccaniche sembrano essere identiche a quelle di PUBG anche se si discostano moltissimo per quanto riguarda alcune peculiarità. Restano invariati il lancio dall’aereo e l’isola deserta con tantissimi giocatori in lotta tra loro ma varia molto la grafica la quale appare molto più cartoonesca ed adatta, in sostanza, anche ad un pubblico mediamente più piccolo rispetto ai competitor.
Grazie a queste piccole modifiche Fortinte rinasce esattamente dalle sue ceneri e nel 2018 incassa 103 milioni di dollari solo in microacquisti contando oltre 10 milioni di utenti in più rispetto al suo competitor.
Tra questi ci sono anche giocatori come Drake e Ninja i quali hanno dichiarato di guadagnare grazie al videogames circa 500 mila dollari al mese.
Un’evoluzione fondamentale
La fortuna di Fortnite è quindi figlia dell’intuizione e dell’evoluzione. Questo titolo riesce ad essere un punto di incontro per tutte le fasce di videogiocatori e permette, pertanto, di andare a generare un pubblico decisamente molto ampio.
Oltre alla classica battaglia il gioco permette di costruire praticamente qualsiasi cosa ricordando per certi versi una pietra miliare come Minecraft.
Potremmo affermare infatti che esso rappresenti una versione di Minecraft nella quale poter però anche sfruttare armamenti e combattimenti 1vs1.
Infine il suo bilanciamento l’ha reso un titolo perfetto per gli eSport, una disciplina competitiva di alto livello. Questo ha rappresentato senza dubbio un acceleratore importante che ha permesso, tra l’altro, a tantissimi utenti conosciuti di portare il titolo e di farlo apprezzare e visionare a milioni di persone.
A quanto pare Fortnite potrebbe avere un futuro ben più lungo di altri videogiochi di settore e, almeno per il momento, i numeri sono nettamente in crescita.
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